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Le Tappe

Per molti uomini l’incontro con Dio è iniziato “in sogno” e dunque nella notte, in un contesto di timore e insicurezza, ma anche di attesa e fiducia, di silenzio e ascolto.
Nel sussidio si incontreranno Samuele, Giacobbe, Mosè, Geremia, Paolo, Giuseppe “il sognatore” e Salomone.

Sebbene in ogni storia di vocazione, unica e irripetibile, si possano rintracciare degli aspetti ricorrenti, quasi delle costanti, è stata fatta la scelta di mettere a fuoco, per ogni personaggio, uno solo di tali aspetti.
Perciò (in grassetto sono evidenziate le espressioni che daranno il titolo alle sette tappe):

  • a partire dall’iniziativa di Dio che compie il “primo passo”,
  • che intercetta la vita di ogni uomo, “là dove siamo”,
  • si apre la possibilità di aderire al “grande sogno” di Dio realizzando il compito che Lui affida;
  • il cuore umano, che reagisce con timore alla grandezza dell’appello di Dio, è invitato ad aderirvi “senza paura”;
  • nel cammino, infatti, “non siamo soli”: la “compagnia” di tanti fratelli è sperimentabile nella Chiesa ed è condizione irrinunciabile per la vita cristiana;
  • nonostante tutto”, capaci anche di far fronte al male (di cui tutti siamo artefici) e alle persecuzioni,
  • Dio ci fa dono di un “cuore grande”, capace di ascolto e di discernimento.

 


L’educatore dovrà considerare che le idee centrali che emergono da ogni “incontro” non vanno assolutizzate, cioè sganciate da un confronto serio con la realtà della vita. Esse trovano invece la loro “verità” più profonda considerando, per così dire, il loro “opposto”:

 

  • se il “primo passo” compete all’iniziativa di Dio, l’inquietudine del cuore e la ricerca rimangono della costanti profondamente umane con cui ci si deve misurare e la fede dei singoli rimane un mistero che si sottrae al giudizio umano (cfr. Fil 3, 12-14; Mt 13,24-30);
  • se Dio ci parla “là dove siamo”, rimane da compiere un cammino (un “esodo”) in vista di una pienezza che non ci appartiene (il “già e non ancora” cristiano);
  • il “grande sogno” di Dio non appare sempre tale all’uomo: spesso si smarrisce il “senso” dei piccoli passi quotidiani e si procede a tentoni (cfr At 17,27);
  • anche se rassicurati, le “paure” spesso riemergeranno;
  • sebbene “non siamo soli”, c’è una solitudine che ogni uomo (ogni “libertà”) sperimenta di fronte a Dio (l’ “abbandono” di Gesù sulla croce);
  • l’esperienza del male e della sofferenza non è “virtuale”, ma talvolta così profonda e indecifrabile da mettere a dura prova l’impegno di chiunque (“Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice”, Mt 26,39);
  • il “cuore di pietra”, restio a qualsiasi appello, può facilmente prendere il posto del “cuore grande”.

Dunque le grandi dimensioni di fede che le sette tappe tracceranno, dovranno fungere da coordinate lungo le quali tessere cammini che nascano dalla quotidianità dei ragazzi, e che, più che dare risposte chiuse, suscitino curiosità e domande, aprendo prospettive inedite. In questo senso, l’accompagnamento dei gruppi da parte di una o più figure “adulte nella fede” è indispensabile per rendere le proposte credibili e concrete.

 
Giovedì 28 Marzo 2024
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