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Sussidio estivo Just Jungle - estate ragazzi grest 2024

Approfondimento Al Tema Del Sussidio Grest 2017

Desiderio, speranza e poi?

Vogliamo, insieme a voi, provare a mettere a fuoco il tema del "DESIDERIO" del Sussidio Estate Ragazzi 2017, attraverso una riflessione che va ad approfondire il perché è così importante oggi parlare di questo ai nostri Bambini, Ragazzi e Animatori.

Come si concretizza il desiderio nella speranza? Quali bisogni divengono sogni raggiungibili, ambizioni reali, mete da perseguire? Come possiamo vivere la realtà che ci circonda in funzione della realizzazione del nostro desiderio?

Vivere la comunità parrocchiale significa sentirsi parte di un progetto più ampio che abbandoni l'egoismo (o l'ego-centrismo) a favore della collaborazione e dell'entusiasmo che si può percepire quando più persone sentono la stessa cosa. Chi visita i grandi luoghi di culto (Assisi, Lourdes, Taizé, etc.) o percorre le antiche strade dei pellegrini (Santiago, la via Francigena, etc.) intuisce di che cosa parliamo. È un'energia trasversale e, forse, trascendente, che unisce coloro che si incontrano nello stesso luogo accomunati da un sentire comune. Ne risulta un'energia tangibile che amplifica il sentire personale e lo traduce in un sentire di gruppo.

Se potessimo cogliere anche solo una parte di questa energia e portarla nei nostri contesti oratoriali capiremmo quanto potrebbe essere facile e condivisibile l'obiettivo di... darsi degli obiettivi comuni!

Attraverso le provocazioni di questo sussidio emerge chiara la relazione tra due parole apparentemente lontane tra di loro: il desiderio e il progetto. La comunità si struttura e si unisce intorno ai propri bisogni che si possono tradurre in altrettanti programmi.

 

Se, ad esempio, penso alla parrocchia di San Francesco nel novarese, mi viene in mente un bel processo avviato di condivisione, analisi e perseguimento di mete comuni. Ognuno ha potuto esprimere la propria idea sulle priorità da perseguire dentro al proprio oratorio (gestione degli spazi, progetti sull'accoglienza, formazione degli adulti, etc.). Grazie all’utilizzo dei new media la partecipazione è stata capillare e ognuno ha potuto dire la sua in merito ai propri sogni. Poi, insieme, sono stati individuati i 3 desideri ritenuti più importanti e si sono definiti i tempi e le modalità per tradurli in realtà.

 

Forse però, c'è ancora un bisogno importante da scoprire: quello di avvertire l’esigenza di avere un progetto comune! Stiamo vivendo un tempo tanto strano e incomprensibile, quanto accattivante e ricco di stimoli. Ci percepiamo un po' in stand by e ci appoggiamo alla routine, al già noto, a ciò che ci ispira sicurezza. Contemporaneamente, constatiamo che questo modello non va più bene, che i giovani spariscono dagli oratori e intravvediamo un futuro incerto. Forse siamo spaventati: se ci muoviamo nella direzione del coinvolgimento e della partecipazione, poi – chissà? – non ci sarà più spazio per noi (che abbiamo trovato un angolino su misura nella nostra comunità, e che magari ci soddisfa in quella parte di noi che non troverebbe altro spazio se non… in parrocchia!) Forse esagero... o forse no

Indipendentemente dalle motivazioni di fondo, l'aspetto su cui è urgente far leva è quello del coinvolgimento e della partecipazione. C'è posto per tutti! E deve esserci posto per tutti! Mica me lo sto inventando io: perché facciamo quel che facciamo? Cosa ci spinge, per esempio, ad essere attivi in parrocchia? Perché regaliamo il nostro tempo al servizio? Pensiamo solo alla parabola dei Talenti. Con le proprie capacità ognuno potrà realizzare la sua vita e fare un'opera splendida per sé e per gli altri: è la missione che Dio ci affida. Si tratta di sviluppare le nostre capacità e di metterle al servizio degli altri. È il 'servizio' che Dio ci domanda. Un servitore fedele di Dio utilizza queste capacità per creare, insieme con Lui, un mondo più fraterno in cui ognuno si senta amato. Un mondo ad immagine e somiglianza di Dio! E il gioco è fatto!

Capirete dunque quanto sia importante un tipo di partecipazione di ciascuno che non si definisca esclusivamente per un personale protagonismo ma che vada oltre e che faccia dei talenti di ciascuno una possibilità per crescere insieme!

Ecco allora la risposta alla domanda contenuta nel titolo di questo contributo: …e poi? E poi ci si sostiene a vicenda, uscendo dalla banalità della routine e dell’ordinario, e scoprendo quanto nello straordinario ci sia di semplice e di appagante per ciascuno di noi.

Ricordo una famiglia che andava al ristorante tutte le domeniche. Una tradizione. Poi arriva la crisi. Però al cibo mica si può rinunciare! E così, le domeniche a casa sono diventate possibilità di incontro e condivisione. Ogni settimana si potevano invitare delle persone che mai si sarebbero potute permettere il ristorante ma che, in questo modo, hanno riscoperto il piacere dello stare insieme. È un progetto comune che inizia dalla creazione di occasioni di incontro e alla portata di tutti, che magari soddisfino bisogni primari (come mangiare) e che sfocino nella scoperta (o riscoperta) del desiderio di stare insieme, di condividere, di conoscersi e confrontarsi.

La cosiddetta “crisi” ha portato qualcosa di positivo e ha fatto riscoprire il senso di sentirsi parte di una grande famiglia.

Pensi che la tua comunità sia in crisi? O vuoi pensare che sarebbe ora di mettersi in discussione? Fantastico! Straordinario! È arrivato il momento di riunirsi per definire un progetto comune. Certo, la strada non sempre è facile ma quanto si possa ricavare da uno sforzo comune è incommensurabile.

Ecco allora la traduzione operativa della provocazione iniziale: riunire le forze, coinvolgere, esprimere i desideri di ciascuno in merito alla comunità, provare a raggruppare desideri simili e poi, uno per volta, provare a vedere quali possano essere le strategie per raggiungerli. Così si delinea un progetto che parte dall'analisi del sentire comune, che si dia come obiettivi desideri collettivi e che delinei un percorso concreto per raggiungerli.

Per concludere, riprendo una frase di papa Giovanni XIII:

“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare.

Sosteniamoci a vicenda e affidiamoci gli uni agli altri perché, con lo stile di Gesù, potremo realizzare grandi cose mosse dal desiderio concreto e sostenute dall'energia della speranza comune; desiderio e speranza che potranno coinvolgerci in un orizzonte straordinario di gioia e di felicità per tutti e per ognuno.

 
Venerdì 29 Marzo 2024
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